Terzo settore e Registro Coni 2.0: Le ASD non faranno la fine della rana nell'acqua calda

Ha conquistato il pubblico la conferenza “Terzo settore e Registro Coni 2.0”. Il grande evento è stato organizzato martedì 10 aprile presso la sala riunioni del Convitto Tomadini di Udine dal Centro Provinciale Libertas di Udine su mandato della Libertas Servizi Regionale. Fra i rappresentanti delle numerose associazioni Libertas della provincia, era presente anche il presidente della Libertas Regionale Bernardino Ceccarelli.

 

Se da un lato se associazioni sportive dilettantistiche erano mosse dall’indubbio interesse verso gli argomenti, che stanno suscitando dubbi e incertezze fra gli “addetti ai lavori”, dall’altro la brillante esposizione del dott. Giampiero La Torre sul terzo settore e le precise indicazioni dell’ing. Daniele Bassi sull’iscrizione al registro CONI hanno fatto il resto.

 

Il convegno moderato da Lorenzo Cella, responsabile della Libertas Servizi FVG, ha mostrato che dietro alle novità del CONI entrate in vigore dal 1° gennaio 2018 si celano numerose insidie.

 

Terzo settore e Registro Coni 2.0

Innanzitutto a causa delle difficoltà burocratiche legate ai numerosi dati da inserire nel registro. Anche un lieve errore nella compilazione dei dati, infatti, può procurare enormi disagi e persino la cancellazione dallo stesso registro. A questo seguirebbe la perdita delle agevolazioni ad esso connessi. Ma non solo.

 

Tutti i dati saranno infatti condivisi direttamente con l’Agenzia dell’Entrate. Si presume quindi che saranno effettuati controlli mirati presso le società che presentano incongruenze. La prima finalità del registro 2.0 è infatti proprio quella di stanare le attività commerciali che si fingono invece ASD per ottenere sgravi fiscali.

 

La vera trappola resta comunque il terzo settore e l’introduzione delle società sportive a fini di lucro. Entrambe prevedono una gestione del tutto simile ad aziende strutturate, con pochissimi vantaggi fiscali, ma di certo meno consistenti che nelle normali ASD. I problemi per la migrazione di un’associazione sportiva verso il terzo settore nascerebbero già per l’iscrizione al RUNTS (Registro Unico del Terzo Settore). Questo non ancora operativo, poiché di fatto non sono state emanate disposizioni specifiche.

 

Questo è solo uno dei quesiti lasciati insoluti dai legislatori. Alcuni riguarderebbero persino i compensi per i numerosi lavoratori che gravano intorno al mondo dello sport, dai tecnici ai manutentori, agli addetti alle pulizie e via dicendo.

Insomma, quelli che a prima vista quindi si mostrano solo come dei leggeri cambiamenti formali, sembrerebbero mirare ad una vera e propria rivoluzione nel mondo delle associazioni sportive. Le ASD, se non correttamente e tempestivamente informate, alla lunga potrebbero fare la fine della rana nell’acqua calda.

 

Terzo settore e Registro Coni 2.0

Pubblicato il 11 aprile 2018