Scherma. Ad Adria vince il fair play
Articolo di Marco Pellis – 16 anni
LA SCHERMA E IL FAIR PLAY
Il mio sport è la scherma, più precisamente il fioretto. Lo pratico da 9 anni presso il Club Scherma Pordenone e mi permette di divertirmi, mettermi in gioco e sfidare me stesso. Il fioretto è uno sport che si caratterizza per il suo regolamento molto complesso e per le innumerevoli interpretazioni di una stoccata. Infatti, l’arbitro ha un ruolo molto importante perché interpreta le azioni a seconda di ciò che ha visto, e a volte incorre in degli errori.
Quest’anno ho partecipato ad una gara a squadre ad Adria. In particolare, mi ritorna alla mente un assalto nel quale ero entrato in pedana con uno svantaggio di molte stoccate ed ero deciso a ridurre la distanza che ci separava dal punteggio degli avversari. Punto su punto ho iniziato a ricucire il divario, avvicinandomi pericolosamente alla squadra avversaria. Man mano che rimontavo, notavo come il mio avversario iniziasse ad innervosirsi a causa della frustrazione per le molte stoccate prese. Ad un certo punto il parziale era di 10 a 3 in mio favore; l’avversario, in una situazione di corpo a corpo, per la rabbia mi ha tirato un pugno molto forte sulla maschera con la sua coccia, facendomi quasi cadere. L’arbitro ha subito messo mano al taschino dove teneva i cartellini, ma è stato bloccato dal maestro dell’avversario. Il regolamento per quest’azione prevede minimo un cartellino rosso o addirittura l’espulsione dalla gara. Fatto sta che, dopo l’intervento del maestro, l’arbitro ha estratto un misero cartellino giallo, che non ha avuto alcuna influenza sullo svolgimento dell’assalto. Così un’azione scorretta era passata impunita ed io, malgrado avessi rimontato, mi sentivo molto deluso.
Nella stessa gara mi sono però confortato in seguito ad un altro assalto. In questo caso l’arbitro aveva interpretato un’azione appena avvenuta come una parata e risposta del mio avversario, assegnandogli il punto. Io ed il mio maestro, non soddisfatti della decisione, abbiamo chiesto all’arbitro la ricostruzione della stoccata. Il mio oppositore, sentendo la versione dell’arbitro, si è subito fatto avanti dicendo che allora il punto non era suo. L’arbitro quindi ha cambiato la sua decisione assegnandomi la stoccata. In questa situazione mi sono sentito molto gratificato, in quanto ho capito che ci sono comunque persone oneste, pronte a rinunciare ad una stoccata in nome del fair play tipico della scherma. Dopo questo episodio, io ed il mio avversario abbiamo legato molto e siamo diventati amici.