Il Valore dello Sport

“Il Valore dello Sport”, il convegno di Gemona che ha approfondito la riflessione sul ruolo dello sport nella società contemporanea: impegno, divertimento e gioco di squadra, sia con gli atleti sia con i maestri

 

Ospiti d’eccezione il giornalista Bruno Pizzul, i campioni sportivi Silvio Fauzer, Giacomo Galanda e la campionessa olimpica Lisa Vittozzi

 

Ospiti d’eccezione all'incontro organizzato, nel teatro Sociale di Gemona, dalla “Prima Cassa Credito Cooperativo” sul tema “Il Valore dello Sport”. Erano presenti infatti il giornalista Bruno Pizzul, i campioni sportivi Silvio Fauzer, Giacomo Galanda e la campionessa olimpica Lisa Vittozzi. Tanti i messaggi diffusi sul tema dello sport, in primis sulla necessità di un sano sviluppo socio economico del territorio, sull’importanza di un lavoro di squadra e sul prezioso ruolo svolto da maestri e tecnici, che hanno ispirato alcune considerazioni e dei consigli che Fulvio Vidoni, tecnico della Asd Libertas M. Nakayama Karate-Do, vuole dare ai giovani atleti e alle loro famiglie.

 

«Prendo spunto da alcune considerazioni espresse dai campioni sportivi Silvio Fauzer, Giacomo Galanda e dalla campionessa olimpica Lisa Vittozzi – spiega Vidoni – considerazioni che noi, nel nostro piccolo, stiamo già applicando: nel praticare lo sport bisogna divertirsi. È infatti essenziale che gli allenamenti siano visti come momento di impegno, ma non di sacrificio, perché solo nel primo caso sarà possibile portarli a termine».

 

Un pizzico di sale nella vita serve così come nello sport: «Entusiasmo, divertimento e fare squadra sono gli ingredienti essenziali per praticare proficuamente qualsiasi disciplina sportiva – continua il tecnico Vidoni – ogni atleta dovrebbe dare il suo contributo per favorire la crescita della squadra. La crescita della squadra fa crescere tutti i suoi componenti: è reciproco. Se è vero che in gara ci presentiamo da soli, sentire l'energia del nostro gruppo alle spalle, è una forza che si somma in maniera esponenziale durante quei pochi, ma intensi, minuti di prova. Per questo è importante che ci sia il gruppo, prima del singolo: quello che mostriamo in un paio di minuti è frutto del lavoro di centinaia di ore, in cui gli altri compagni hanno rivestito un ruolo insostituibile. Ad esempio correzione, emulazione, ammirazione di un gesto tecnico».

 

La fiducia non deve essere riposta solo nei compagni, ma anche nei maestri e nei tecnici. «Prendetelo come un consiglio: i genitori dovrebbero evitare di vedere nei professori o nei tecnici la sola causa delle difficoltà che incontrano inevitabilmente i propri figli. La scintilla che innesca la crescita, come persone ed atleti, parte sempre dall'interno e trovare colpevoli al di fuori è spesso una giustificazione di comodo, limitante soprattutto per chi si sta formando. Parlare direttamente con il professore, il maestro o il tecnico, sicuramente è un modo utile per affrontare al meglio questo genere di ostacoli.

I grandi campioni hanno a disposizione il cosiddetto “Mental Coach”, ma voi ragazzi e giovani atleti dovrete accontentarvi di noi tecnici e maestri; nel nostro piccolo cercheremo sempre di darvi una mano».


Pubblicato il 20 aprile 2023