Il Pordenone Rugby chiude in positivo il bilancio dei 4 anni di presidenza Falcomer

Il Pordenone Rugby Libertas guarda al futuro. Il 6 agosto scade il mandato del consiglio con a capo il presidente Andrea Falcomer, ma la società ha già iniziato a gettare le basi per la prossima stagione, perché la priorità è ovviamente il benessere e la continuità dell’associazione stessa.

 

«Stiamo già andando a caccia di sponsor e stiamo preparando il quadro allenatori, per evitare di trovarci impreparati a settembre, a prescindere da una nostra riconferma o meno», precisa il presidente Falcomer.

 

Le nuove elezioni ci saranno presumibilmente intorno alla metà di giugno, e l’attuale presidenza tira le somme del quadriennio appena terminato.

 

Oltre alla crescita esponenziale del movimento che l’attuale dirigenza ha registrato, numerosi sono stati i progetti e gli eventi di successo perseguiti, come ad esempio il Movember, la raccolta fondi per la cura del cancro alla prostata promossa dal Pordenone Rugby che quest’anno ha donato quasi 2.000,00 € al CRO, ma non solo.

 

È attivo ormai 4 anni un ambizioso programma in collaborazione con l’Azienda Sanitaria AAS5 per l’inclusione di persone con disabilità, che non sono più (o non ancora) in grado di accedere al SIL (Servizio Integrazione Lavorativa), ma non sono neanche da seguire costantemente presso il centro diurno. Attualmente sono coinvolte nove persone, che svolgono mansioni non troppo complesse che però tengono conto delle possibilità, capacità e inclinazioni di ognuno. Da un lato quindi il progetto ha una struttura messa a disposizione gratuitamente, dall’altro i ragazzi si rendono utili occupandosi di tutte le piccole incombenze inerenti alla vita del club, come piegare le magliette, contribuire a tenere in ordine le aree verdi e la club house o apparecchiare i tavoli.

 

Risale invece agli ultimi mesi la promozione del rugby femminile, in collaborazione con la SFS Intec Fontana Rugby. Esiste di fatto il grave problema della dispersione dei talenti femminili, nel momento in cui le ragazze, che fino all’U12 giocano in squadra insieme ai ragazzi, passano all’U14, quando dovrebbero formare una squadra di sole donne. Fin troppo spesso i numeri di una singola società però non lo permettono. E le ragazze sono così costrette o ad abbandonare il rugby, oppure a trovare squadre fuori provincia, quando non fuori regione.

 

Le società pordenonesi, tutte affiliate alla Libertas, hanno così deciso di unire le proprie forze e creare un unico polo femminile giovanile a Fontanafredda. Una volta raggiunta la maggiore età, le atlete convoglieranno nella prima squadra femminile del Pordenone, che ad esempio l’anno scorso è arrivata alle finali nazionali di Calvisano, dove per una meta all’ultimo secondo dell’ultima partita di qualificazione contro la campionessa del torneo, non sono riuscite a passare il turno, attestandosi comunque al 9° posto.

 

Un grande evento è stato inoltre il 50° anno dalla nascita del rugby pordenonese, ricordato con una partita in presenza delle figlie di Giovanni Santin, primo mecenate del movimento in città. I prossimi appuntamenti in grande stile saranno per il 3° Trofeo Città di Pordenone del 27 maggio, dedicato al minirugby, e per il 40° compleanno del Pordenone Rugby, che cade proprio nel 2018.

Pubblicato il 12 aprile 2018