Hockey sul ghiaccio. Aviano stacca il pass per la fine al Campionato Nazionale Libertas (CNHL)
Nonostante la pandemia, un piccolo miracolo è accaduto in campo hockeystico. Un manipolo di coraggiosi ha dato vita al Campionato Nazionale Hockey Libertas (CNHL) che ha valicato i confini delle valli alpine ed è diventata una valida alternativa per gli atleti che hanno voluto mettersi in gioco.
La manifestazione, che prevedeva i due gironi Nord Ovest e Nord Est, domenica 18 aprile, presso il Palaghiaccio di Claut, stadio di casa della formazione di Aviano, ha assistito alla finale per il Nord Est.
Alla competizione, che ha ovviamente seguito scrupolosamente tutti i protocolli di sicurezza anti covid, hanno partecipato tre compagini. Ad incrociare le stecche sono state quindi le squadre del Canale D’Agordo, dello Zoldo e, per l’appunto, di Aviano.
È stata proprio la squadra di casa, unica friulana in gara, ad avere la meglio sulle rappresentanti Bellunesi. Aviano si è infatti imposto nello scontro diretto contro il Canale d’Agordo per il passaggio del turno, dopo il pareggio per 7 a 7 contro Zoldo, che a sua volta aveva pareggiato 0 a 0 contro Canale.
Partite equilibrate e all’insegna del buon gioco e del divertimento, dove non sono mancati anche momenti di ottimo hockey. È stato l’Aviano quindi a staccare il biglietto per rappresentare le squadre del Nord Est nella finale Nazionale che si disputerà a Milano il prossimo maggio.
«Questo campionato è una sfida per il futuro – ha commentato Ryan Gonyea, uno degli organizzatori del campionato, nonché il coach dell’Aviano –. Il prossimo anno intendiamo aggregare molte altre formazioni provenienti dall’ Agordino, Feltrino e Bellunese in generale e qualche altra realtà veneta. La vera sorpresa potrebbe essere però un’altra formazione Friulana. La diffusione della cultura hockeystica nel nostro paese passa anche attraverso movimenti come questo dove, chiunque voglia impegnarsi e mettersi in gioco può trovare il suo spazio all’insegna dello sport e del divertimento.
«Durante la mia esperienza di allenatore negli USA ho potuto sperimentare direttamente come un movimento di base organizzato, seppur amatoriale, può rappresentare il giusto terreno di coltura che aiuterà anche gli ambienti dell’hockey ufficiale. L’hockey è veramente uno sport per tutti. Ognuno ha il suo spazio e il proprio posto al giusto livello. Ora ci aspettano le finali nazionali a Milano e la programmazione della prossima stagione, con uno sguardo alle attività estive. Perché un hockeysta non si ferma mai».