Ginnastica ritmica. Energia e buona volontà fanno portare a termine la missione
Articolo di Sara Fioret – 10 anni
IL PRIMO SAGGIO DI GINNASTICA RITMICA
L’esperienza sportiva che di più mi è rimasta nel cuore è stata quel giorno in cui dovevo andare al mio primo saggio di ginnastica ritmica.
Ero in una palestra che non conoscevo, che non avevo mai visto. Prima avevamo fatto le prove, ma non mi ero ancora ambientata del tutto. Era arrivata l'ora del saggio.
Eravamo tutte dietro a degli specchi, truccate, con una canotta che ci aveva dato la maestra un mese prima e
dei pantaloncini corti neri, avevamo tutte la stessa pettinatura: lo chignon.
Ero emozionatissima, era arrivato il mio turno, stavo diventando tutta rossa, c'era un sacco di gente a guardarci, stavo tremando. Avevamo già cominciato il balletto. Ne avevo ancora due da fare, ma già lì
pensavo finisse male. Ma poi mi sono tolta quel pensiero dalla testa e ho cercato di mettercela tutta.
Quando però avevamo finito il balletto mi si è sciolto lo chignon, e sono rimasta con la coda. L'altro balletto, l'avevo fatto così. Me ne sono fregata e sono andata avanti, ho ballato, ballato e ballato ancora, non ce la facevo più. Ero esausta. Ce l'avevo messa tutta!
Ma mancava ancora il finale, da fare tutte insieme.
Allora ho preso tutta la mia energia e tutta la mia buona volontà e sono andata...sono andata avanti, ce l'avevo fatta! Ci ero riuscita avevo ballato davanti a tutta quella gente. Per me, era già un grande traguardo, per gli altri poteva anche non essere niente, ma per me, era un gran traguardo.