Canoa, Le Donne in rosa ospiti alla cena del Panathlon
Nell’incantevole cornice del Lago della Burida si è svolta la cena di fine stagione del Panathlon di Pordenone, organizzata in maniera impeccabile dal presidente Lucio Marcandella affiancato dall’efficientissima past president Romana Santin.
L’evento, nato nell’ambito della commissione Donne Sport, aveva l’intento di valorizzare in primis il lago e in secondo luogo il grandissimo lavoro svolto dalla Scuola Nazionale Libertas di Canoa con il progetto Donne in Rosa, che, in collaborazione con l’ANDOS, già da due anni permette alle donne affette da carcinoma mammario di praticare gratuitamente la canoa sul lago.
Erano infatti presenti, quali ospiti d’onore, Renza Zanon dell’ANDOS, Mauro Baron e Graziella Biasiato, del Gruppo Kajak Canoa Cordenons coordinatore del progetto, Ivo Neri, presidente della Libertas provinciale di Pordenone promotrice del progetto, il sindaco di Porcia Giuseppe Gaiarin e l’assessore allo sport del comune di Pordenone Walter de Bortoli.
Renza Zanon e Paolo Baron hanno illustrato il percorso delle Donne in Rosa in Canoa, che, partito con la sola idea di creare un’occasione per le donne operate al seno di incontrarsi praticando sport, con i benefici dello stare insieme a quelli di praticare un’attività sportiva, con il tempo ha rappresentato molto di più.
I risultati hanno superato di gran lunga le aspettative, sia dal punto di vista fisico che psicologico. Con la collaborazione del CRO di Aviano e della ASSL 5 sono stati misurati accuratamente i vantaggi delle pagaiate, soprattutto per il linfedema, effetto collaterale delle cure contro il tumore che prevede l’ingrossamento degli arti dovuto ad un ristagno di liquidi.
L’attività agisce in sinergia con i bendaggi, creando un effetto pompa che favorisce l’assorbimento dei liquidi e il conseguente sgonfiamento degli arti.
Inoltre, con l’acquisto del dragon boat a 20 posti, la squadra è stata iscritta ai prossimi campionati mondiali delle donne in Rosa, in programma dal 3 all’8 settembre a Venezia. L’allenamento per il mondiale, ha instaurato nel gruppo uno spirito di competizione che da un lato vede le donne completamente concentrate sulla prestazione, senza pensare ad altri problemi, dall’altro ha potenziato lo spirito di mutuo aiuto. Quando una donna è stanca e non ce la fa a pagaiare, si ferma e le altre si impegnano ulteriormente per mantenere il ritmo.
Uno staff di prim’ordine sta seguendo il progetto. Alberto Onorato, medico fisiatra specializzato in linfedema, la dottoressa Mariagrazia Michieli, specializzata in Terapie cellulari e chemioterapia, la psicologa che sale sul dragon boat per verificare lo stato d’animo delle donne, e la preparatrice atletica che propone esercizi di defaticamento dentro e fuori la barca.
Donne in Rosa è comunque una sola delle attività che stanno riportando agli antichi splendori il lago della Burida, cosa che sta molto a cuore al Panathlon, al Rotary Club e a Ruben Palazzetti, presente anche lui alla cena.
L’impegno del Gruppo Kajak Canoa Cordenons è riuscito a portare sulle sponde del lago una media di 100 persone al giorno, fra bambini, ragazzi e adulti desiderosi di provare la canoa e conoscere il lago da un punto di vista diverso dal solito.
GUARDA QUI IL VIDEO DI PROVA DELLE PANATHLETE SUL DRAGON BOAT